Come il marketing ci fa cambiare idea

Quando scegliamo di acquistare qualcosa che ci piace pensiamo di essere completamente padroni di noi stessi, in realtà dietro agli acquisti si nasconde spesso una pubblicità ben riuscita che ha messo nella nostra testa come un messaggio subliminale, il quale ha lavorato dentro di noi per poi spingerci ad acquistare quel prodotto. Sembra un film di fantascienza ma in realtà è una cosa molto semplice che si chiama marketing. Ce lo facciamo spiegare meglio da un’agenzia come Marketing Guru, con sede a Milano e una delle principali agenzie di settore nella città meneghina.

Il marketing

C’è poco da fare, il marketing è per il 90 percento il motivo di successo di una qualsiasi attività. Una buona strategia commerciale proietta le persone verso sé stessa, verso un suo specifico prodotto e molto altro. Negli anni il marketing è molto cambiato, se prima puntava su un aspetto della clientela, ad oggi invece, esso punta su altri aspetti. La finalità comunque è rimasta sempre la stessa, portare il cliente ad acquistare il proprio prodotto.

Web marketing

Ad oggi, nell’era digitale, il marketing ha seguito strade complesse fatte di ottimizzazione dei siti web, SEO e molto altro per entrare nel gruppo delle aziende che si trovano prima delle altre nelle ricerche di un determinato prodotto. Attraverso sistemi sofisticati che internet mette a nostra disposizione si creano linee preferenziali verso una determinata ditta, la quale ha in mano il potere di accattivare l’interesse delle persone con prezzi scontati o regali aggiuntivi se si compra un determinato prodotto.

Brand marketing

Sebbene se ne faccia molto uso oggi, il brand marketing nasce molti anni fa, quando aziende in difficoltà si sono dovute reinventare e trovare la chiave per portare il cliente verso la propria azienda. Esempi di questo sono stato Apple e Amadori. Questi gruppi, e in particolare due grandi uomini che si trovavano dietro le quinte come Steve Jobs e Francesco Amadori, avevano capito che la chiave non era spingere la gente verso un prodotto o verso l’azienda, ma far sì che nell’immaginario della gente il marchio divenisse sinonimo di qualità e sicurezza. Non a caso oggi la gente quando sente la parola Amadori vi associa subito il pollo italiano di assoluta qualità.