Come l’Italia può rilanciarsi col turismo

Emergenza coronavirus per il turismo: è un settore economico che più di altri rischia grosso a causa dell’epidemia in corso in Italia!

È un tema di rilevante importanza quello dei tempi della ripresa del nostro Paese: più sarà veloce, più sarà minore il rischio di fallimento delle imprese di settore così come sarà ridotto il rischio che lo stato di crisi possa alimentare la criminalità organizzata!

L’Italia dipende in gran parte dall’Europa, da cui proviene il 79% di tutte le presenze straniere. Ma in questo brutto periodo, in tutta la penisola italiana la preoccupazione degli albergatori segnalano una crisi sull’aumento degli stranieri, ma anche per agriturismi, bed&breakfast, campeggi, fenomeni difficili da catturare nelle statistiche ufficiali.

Siamo nella fase 2 ma c’è chi pensa già alla fase 3, ovvero quella delle vacanze 2020, supponendo come e quando sarà possibile riprendere a viaggiare, e a ricevere turismo. Nei giorni scorsi, in occasione del vertice dei ministri del Turismo dell’Unione Europea, si sono delineate due posizioni. Da un lato Italia, Spagna e Regno Unito, più prudenti sulle riaperture, dall’altro Croazia, Grecia, Malta, Repubblica Ceca e Slovacchia, che premono per far ripartire la stagione turistica al più presto, fin da giugno.

L’Italia è destinata a pagare molto caro questo tipo di conto, dato che ha una “dipendenza” da turismo sulla propria crescita complessiva superiore al 13%. Quali sono i possibili scenari per il futuro del turismo dei prossimi mesi e, forse, dei prossimi anni? Nella speranza di superare questo momento difficile, cerchiamo di misurare gli effetti sul settore. A partire da giugno sarà il turismo interno, o di prossimità, a permettere almeno nei primi tempi il ripristino delle attività turistiche. In questo periodo occorrerà innescare processi in grado di rinnovare l’offerta turistica e di rilanciare l’immagine dell’Italia, rendendola nuovamente competitiva nel mercato turistico e capace di attrarre presto flussi da tutto il mondo.

La speranza è quella che la curva dei contagi in calo si consolidi sempre di più, e che ci possa essere una progressiva riapertura di tutto ciò che potrà sfruttare più a lungo la stagione estiva, come i ristoranti a Rimini sul mare, chioschi, hotel, varie ristorazioni nell’area del centro-sud e tanto altro ancora… fino a settembre e i primi di ottobre.

Nel frattempo, è necessario garantire sostegno agli operatori e cercare di mantenere un solido equilibrio tra sicurezza, qualità dei servizi e prezzi. Il turista necessita di sentirsi rassicurato, e di riprendere fiducia e coraggio, per rimettersi in viaggio spinto dalla convenienza e dalla ricerca di scenari mozzafiato che di sicuro non mancano alla nostra preziosa Italia.

La linea di condotta è quella che stanno seguendo praticamente tutti gli hotel, che non perdono la speranza sostenendo che i viaggiatori non hanno mai smesso di viaggiare! Quindi speriamo sia così anche nel 2020”